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#CUOREROSSOBLU

DE FILIPPIS: «HO FIDUCIA NEI MIEI UOMINI, DOMENICA LE COSE CAMBIERANNO»

05/10/2018

Circa novantadue panchine di Promozione a trentaquattro. Se bastasse solo il curriculum da allenatore, non ci sarebbe storia nel confronto tra Gianni Clerici (69 anni) e Davide De Filippis (44 primavere). Eppure, mai come in questo momento, il tecnico ascolano della Futura 96 sa che il match di domenica contro la Civitanovese nasconde tantissime insidie.

I rivieraschi, infatti, dopo lo sgambetto a domicilio del Potenza Picena, sono scivolati sul manto erboso di Centobuchi rovinando nella prima sconfitta stagionale. Adesso c’è assoluta voglia di riscatto e il primo a metterci la faccia è proprio il tecnico rossoblù Davide De Filippis.

Salve mister, come sta procedendo questa settimana di allenamenti? Come sta preparando la partita contro la Futura 96?

«La ripresa è stata un po’ burrascosa. Martedì c’è stato un confronto tra dirigenza, staff tecnico e giocatori nel quale abbiamo messo in chiaro alcuni aspetti di atteggiamento, di carattere e di sacrificio. Al di là di chi va in campo, io poi pretendo questo. È normale che la squadra abbia risentito qualcosa con alcuni giocatori fuori, avendo dovuto cambiare anche l’assetto tattico ed è chiaro che ha perso qualcosina rispetto al precampionato, però questo non deve essere un alibi. Non mi è piaciuto proprio che non ci sia stato spirito di sacrificio, specie a Centobuchi perché in casa questo perlomeno si era visto».

Dopo il summit di martedì la squadra come ha reagito? Ci sono stati segnali di ripresa?

«Sì assolutamente. Anche l’arrivo di Pato e Ferrari, che nel precampionato avevano lasciato un buon segno, ha portato un po’ più di compattezza nello spogliatoio: maggiore sicurezza nei propri mezzi e una dose massiccia di fiducia. Ho perso Daniele Langi che ha deciso di andar via per problemi personali e Giuseppe Corbo, che fino a comunicazioni diverse da parte della società non farà più parte del gruppo. Domenica inevitabilmente qualche giocatore starà fuori, cambierò qualcosa rispetto alle prime due gare (anche nell’assetto) e finalmente potremo giocare come piace a me con il modulo classico con cui abbiamo lavorato questa estate per 40 giorni».

Situazione transfer?

«Con un leggero ritardo rispetto ai piani, sembra che finalmente stiano arrivando tutti i trasferimenti. Questa mattina è arrivato quello di Ilde, il quale va a ricoprire un ruolo fondamentale per gli under perché con lui possiamo avere più alternative, mentre ci sarà ancora da attendere per Miramontes, un giocatore importante che ci serve al più presto. Purtroppo abbiamo perso di nuovo Falkenstein: l’olandese ha avuto una piccola ricaduta e starà fuori per 10 giorni. Si tratta di un infortunio sulla stessa gamba, sempre ai flessori, ma questa volta ha ceduto la parte sotto. Secondo me il muscolo non era ancora elasticizzato e purtroppo lui non si sa gestire. Jorzolino vuole riprendere a tutti i costi, ha una grande voglia, ma adesso bisognerà di nuovo ripercorrere la fase della cura in modo diverso e stare più attenti».

Domenica che tipo di gara si aspetta?

«Voglio una squadra che reagisca. Dobbiamo subito far capire che la musica è cambiata: gioco aggressivo, partire forte e far subito nostra la partita senza aspettare l’avversario. Da qui in avanti dev’essere sempre così. Io ho fiducia nei miei uomini, so che possono, anzi devono, fare meglio anche perché altrimenti non si spiegherebbe il precampionato che abbiamo fatto. Sono convinto di questo e credo che già da domenica le cose cambieranno. Poi certo, le partite vanno sempre giocate, ma la squadra in questi giorni mi ha fatto capire di aver cambiato atteggiamento».

Maceratese ferma a zero, Atletico Ascoli ad uno: anche le nostre antagoniste hanno avuto difficoltà in questo avvio…

«Tutte le big stanno arrancando. Un avvio di campionato di sicuro non secondo i pronostici, ma la Maceratese ha avuto problemi di rosa, con i vari infortuni è normale che faccia fatica, mentre l’Atletico Ascoli, come noi, penso che debba ancora calarsi nel campionato di Promozione, essendo composto da giocatori abituati a palcoscenici, ritmi e ambienti diversi».